SOCIETÀ: non confondere salute mentale e psichiatria

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Il convegno sul diritto alla salute mentale a tutte le età ha permesso di sensibilizzare gli operatori sanitari locali sul tema e di evidenziare le disuguaglianze nell'accesso alle cure.

Organizzata dall'Istituto Pubblico di Salute Mentale (EPSM) della Guadalupa in collaborazione con il Centro Ospedaliero Saint-Martin, la conferenza tenutasi presso l'Hotel Grand Case Beach Club ha affascinato l'assemblea. Il primo panel di relatori era composto da Slimane Boussekhane, vicedirettore dell'ospedale, Paul Guibert, direttore territoriale dell'ARS che chiede che il tema non sia più un tabù, il dottor Michel Petit, 4° VP che considera il territorio alla base della scala in termini di risorse umane e strutturali, e il dottor Eynaud, ideatore del servizio psichiatrico dell’ospedale, responsabile della conferenza sulla parità di diritti e le disuguaglianze sanitarie. Nel 2014, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute mentale come segue: “Uno stato di benessere che consente a ciascuno di realizzare il proprio potenziale, di far fronte alle normali difficoltà della vita, di lavorare con successo e in modo produttivo e di essere in grado di dare un contributo alla salute mentale”. Comunità. Per il dottor Eynaud “la salute mentale non è psichiatria, la società deve creare e mantenere legami sociali”. A Saint-Martin, i fattori di gravità dei disturbi psicologici sono numerosi: difficoltà socioeconomiche, disoccupazione, basso livello di istruzione, isolamento familiare e geografico, assistenza sanitaria. Le persone in situazioni precarie rinunciano ai propri diritti 3 volte di più e 8 volte di più, dati i dati demografici medici. Le persone con disturbi mentali, un gruppo prioritario per la disuguaglianza, hanno un’aspettativa di vita più breve. Spesso stigmatizzati, non cercano cure. Altri dati allarmanti: il 13% dei bambini della scuola primaria soffre di un probabile disturbo di salute mentale e il 30,6% delle donne ha sofferto di depressione postpartum. Per combattere le disuguaglianze di salute mentale nelle Isole del Nord, è necessario sviluppare le competenze dei cittadini e degli operatori in prima linea per evitare l’escalation della crisi: formazione in salute mentale, organizzazione di percorsi di cura senza interruzioni, miglioramento dell’assistenza ambulatoriale e specialistica. Nel 1° territorio più colpito dai suicidi, il dottor Eynaud resta ottimista: “Non dobbiamo essere prigionieri di queste situazioni, abbiamo le leve per far avanzare le cose”. Per rafforzare la prevenzione del suicidio, Caroline Chantrel, responsabile del progetto EPSM, ha annunciato l'apertura di un numero di emergenza aperto 3 ore su 24, 7 giorni su 1, gratuito e confidenziale a partire dal primo trimestre del 2024. _Vx

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