Anti-vaccinazione: un manifestante processato per violenza contro un gendarme

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Lo scorso settembre, CP è stata una delle persone che hanno manifestato davanti al centro ospedaliero Louis-Constant Fleming contro l'obbligo di vaccinare all'interno dell'istituto. Faceva anche parte del gruppo con cui i gendarmi hanno avuto un alterco il 22 settembre.

Secondo la polizia, avrebbe picchiato uno di loro. È anche accusata di violenza nei confronti di una persona che detiene un'autorità pubblica. È apparsa presso il tribunale locale di Saint-Martin il 16 giugno.

Il 22 settembre 2021 un medico cerca di passare in macchina per andare al lavoro. Ma i manifestanti bloccano l'accesso, alcuni sono sdraiati a terra. Il dottore è scortato dai gendarmi. Quando all'improvviso la tensione sale e scoppia un alterco tra i soldati ei manifestanti.

Una gendarme donna afferma di essere stata aggredita da uno dei manifestanti, in questo caso CP. Consulta un medico che redige un certificato medico indicante segni sul collo, che potrebbero corrispondere a un tentativo di strangolamento. Il gendarme specificherà al collega che prenderà la sua dichiarazione, che CP aveva un bastone in mano al momento dell'attacco. Vengono intervistati altri militari presenti al momento dei fatti, due corroborano la versione della vittima, gli altri confidano di non aver visto cosa era successo.

CP viene ascoltato anche dai gendarmi. Nega i fatti presunti e mantiene la sua versione al bar del tribunale. Riconosce la tensione con la polizia ma nega di aver tenuto il gendarme per il collo. Lo hanno testimoniato diversi manifestanti. Nel file è stato prodotto anche un video della dimostrazione. L'avvocato della convenuta ha chiesto all'inizio dell'udienza di essere vista, ma il tribunale ha rifiutato. Riteneva che la visione non lo fosse  non necessario perché le immagini sono già state viste dai magistrati a monte.

“Vediamo l'imputata davanti con un manico di scopa in mano, è arrabbiata, rumorosa. I gendarmi sono stoici, non aggressivi. Poi CP si avvicina ai gendarmi, c'è un momento di panico per due minuti e CP fa marcia indietro”, descrive il sostituto procuratore che sottolinea che il video, che dura pochi minuti, non è stato né datato né autenticato. Inoltre, secondo lei, è difficile usarla come prova.

Il rappresentante del pubblico ministero ha chiesto un corso di cittadinanza di tre giorni da completare entro sei mesi e una pena detentiva con sospensione della pena di due mesi in caso di mancata esecuzione.

Il giudizio è riservato al 1 settembre 2022.

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Fonte :

Soualiga Post: http://www.soualigapost.com/fr

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