Nel gennaio 2021 la Collettività ha indetto una procedura di gara per l'affidamento di un accordo quadro relativo alla mobilitazione, orientamento e sostegno all'inserimento professionale e all'organizzazione della formazione prequalifica, in tre lotti.
A settembre, uno dei centri di formazione che aveva visto rifiutata la sua offerta per il lotto 2, ha adito il giudice in camera di consiglio del tribunale amministrativo di Saint-Martin in vista dell'annullamento dell'aggiudicazione di questo lotto. Il centro ritiene di essere stato leso nella redazione della sua offerta perché la COM non ha specificato l'importo massimo del beneficio. Il giudice in camera di consiglio ritiene che la COM avrebbe dovuto farlo secondo una direttiva, venendo quindi meno “ai suoi obblighi di pubblicità e concorrenza”. Quindi disdice il contratto a settembre.
Il mese successivo, la COM e la società il cui contratto era appena stato risolto, hanno presentato ricorso in cassazione per chiedere l'annullamento dell'ordinanza del giudice in camera di consiglio.
La società ha mantenuto la sua posizione e ha presentato conclusioni in tal senso che sono state respinte dal Consiglio di Stato per le stesse ragioni richiamate dal tribunale amministrativo, la Collettività aveva deciso di ritirarsi. "Il ritiro della collettività di Saint-Martin è puro e semplice" ha osservato all'inizio di febbraio il Consiglio di Stato che ne ha preso atto in una sentenza all'inizio di febbraio di quest'anno.
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