Internazionale/Afghanistan: Macron ha parlato con Biden e Putin

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Il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, ha chiesto un "coordinamento tra alleati" per garantire il ritorno dei suoi cittadini e afghani che hanno lavorato per gli alleati.

Giovedì 19 agosto, il Presidente della Repubblica ha incontrato il suo omologo americano, Joe Biden, sulla situazione in Afghanistan. Ha sottolineato l'assoluta necessità di garantire un coordinamento rapido e concreto tra gli alleati sul campo, per consentire l'evacuazione dei nostri connazionali, delle donne e degli uomini afgani che hanno lavorato per gli alleati, nonché di coloro che sono in pericolo. Il Capo dello Stato ha sottolineato alla sua controparte la responsabilità morale che abbiamo collettivamente nei confronti degli afghani che hanno bisogno della nostra protezione e che condividono i nostri valori. Non possiamo abbandonarli. I due presidenti hanno convenuto di rafforzare nei prossimi giorni la loro azione comune in materia umanitaria, politica e antiterrorismo, in particolare nell'ambito del G7. E' l'urgenza assoluta ed è una responsabilità collettiva per la quale il Presidente degli Stati Uniti ha assicurato al Capo dello Stato il suo sostegno.

Con Vladimir Putin, il Presidente della Federazione Russa,  Emmanuel Macron in particolare ha discusso delle aspettative prioritarie comuni alle due nazioni nei confronti dei talebani: “lotta al traffico di droga e di armi, rottura con i movimenti terroristici internazionali, rispetto dei diritti delle donne. ". In un'intervista telefonica durata più di un'ora e mezza, i due presidenti hanno condiviso le rispettive analisi sulla situazione in Afghanistan, sulle evacuazioni in corso.  I presidenti hanno concordato di coordinarsi strettamente nei giorni e nelle settimane a venire, sia a livello bilaterale che all'interno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, come nel quadro del G20. Infine, il Presidente della Repubblica ha chiesto la liberazione di Alexei Navalny, a un anno dal tentato omicidio di cui è stato vittima, in conformità con le decisioni della Corte europea dei diritti dell'uomo. Ha inoltre espresso l'auspicio che le elezioni parlamentari russe del prossimo settembre si svolgano secondo i criteri dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE);

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