Gendarmeria: maggiore Franck Forestier, nuovo capo della brigata motorizzata

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Il mese di agosto è sinonimo di cambio di incarico per molti soldati della gendarmeria. Così, il 1° agosto, il maggiore Franck Forestier prese il comando della brigata motorizzata (BMO) delle isole settentrionali. Proveniente dalla Charente dove ha lavorato negli ultimi anni, il maggiore ha totalizzato 34 anni in gendarmeria, di cui 30 in un reparto motociclistico.

“La sicurezza stradale è il mio dominio”, dice il sindaco, tanto più che era, tra l'altro, istruttore presso il National Road Safety Training Center di Fontainebleau, luogo dove vengono formati tutti i motociclisti della gendarmeria. . Poiché la sicurezza stradale è un settore che gli sta a cuore, il maggiore Forestier ha osservato che a Saint-Martin “c'è del lavoro da fare”. Il capo della BMO delle Isole del Nord deplora gli 8 decessi che ci sono stati dall'inizio dell'anno, “bisogna invertire la tendenza, perché è troppo per una popolazione come quella di Saint-Martin”.

L'obiettivo principale dei motociclisti della gendarmeria riguarderà i comportamenti di dipendenza, "guida in stato di ebbrezza e stupefacenti, che sono una delle principali cause di incidenti".

Indossare dotazioni di sicurezza, come caschi e guanti per i motociclisti delle due ruote, o cinture di sicurezza per gli occupanti di un'auto, sarà più che mai nel mirino di BMO. Per effettuare i controlli, le uscite in moto sono ormai più frequenti. Inoltre, entro pochi mesi, la brigata motorizzata riceverà tre moto Yamaha di nuova generazione, più potenti e più adatte, confida il sindaco.

Quest'ultimo riconosce le difficoltà nel fermare il conducente di una due ruote, «perché se non si vuole fermare metterà in pericolo se stesso, ma metterà anche in pericolo la vita di altre persone. Tanto più che non si tratta necessariamente di verbalizzare. A volte basta parlare, possiamo dare un avvertimento verbale, una o due volte. Poi tutto ai suoi limiti…”. I controlli saranno intensificati e le azioni saranno svolte principalmente su orari scaglionati e non più durante l'orario di lavoro. "Bisogna farsi vedere, e poi purtroppo essere costretti a reprimere", e per questo i motociclisti si sono dotati anche di due dispositivi portatili per controllare la velocità. Anche la prevenzione è un cavallo di battaglia e motociclisti BMO  continueranno a recarsi nelle scuole, ma anche nelle aziende per informare i dipendenti che viaggiano con il proprio mezzo oltre a quelli dell'azienda. _RM

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