Istruzione: 300 studenti saranno educati alla sicurezza stradale!

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"Il codice dell'educazione specifica che l'insegnamento delle regole di sicurezza stradale è previsto nel primo e secondo grado e fa parte obbligatoriamente degli orari e dei programmi in vigore negli istituti di istruzione pubblica", ricorda una circolare dell'ottobre 2016 del Ministero della Pubblica Istruzione ai vari attori dell'Istruzione (rettore, direttori scolastici, ecc.).

"L'acquisizione di comportamenti che permettano di proteggersi dai pericoli del traffico e di tenere conto degli altri utenti dello spazio stradale rimane una priorità", si legge nella lettera di accompagnamento alla circolare.

Questa è anche la priorità dell'associazione per la sicurezza stradale SXM creata nel 2019. Il suo presidente, Thierry Verres, ha quindi contattato il vicerettore, per portare avanti azioni in questa direzione all'interno delle scuole nella parte francese. Bruno Ravier, incaricato di missione all'interno dell'associazione, espone regolarmente in ambito scolastico i rischi di comportamenti pericolosi per i conducenti ma anche per gli altri utenti della strada.

Questa partnership è stata ufficializzata lunedì scorso con la firma di un accordo tra Michel Sanz, il vicerettore, e Thierry Verres. L'associazione interverrà quindi in diverse classi di tre livelli (CE2, CM1 e CM2) in tre scuole primarie, Aline Hanson a Sandy-Ground, Omer Arrondell e Clair Saint-Maximin nel Quartier d'Orléans, compresi i direttori e il regista ha assistito alla firma. "Il nostro obiettivo è quello di poter intervenire a lungo termine in tutte le scuole", specifica Thierry Verres, spiegando che il Quartier d'Orléans è stato scelto come prioritario perché è in questo quartiere che si verificano la maggior parte degli incidenti più gravi.

In totale, 300 studenti saranno "istruiti in materia di sicurezza stradale". Seguiranno un corso di formazione di otto ore: sei di teoria e due di pratica. La formazione teorica è fornita da insegnanti che hanno contenuti educativi adattati e sviluppati a livello nazionale. "Le due ore di prove si svolgono sulla nostra pista di sicurezza stradale *", aggiunge il presidente dell'associazione.

La formazione dovrebbe consentire ai giovani di imparare a comportarsi da pedone, passeggero di un veicolo e "motociclista", prima sul manubrio di una bicicletta e poi di uno scooter quando saranno più grandi. Al termine delle otto ore, i docenti valuteranno gli studenti e rilasceranno loro un attestato di prima educazione stradale (APER). "Offriamo così un'alternativa ai giovani perché possano mettersi in viaggio in tutta sicurezza", confida, convinto che, oltre alla repressione, la prevenzione e l'informazione siano importanti per cambiare i comportamenti.

* Il tracciato è stato acquisito dall'associazione grazie ai fondi concessi dalla Prefettura e dalla Collettività nell'ambito della Politica Comunale.

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