Sviluppare una "cultura del rischio"

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Le Indie occidentali si trovano in una doppia zona a rischio: il rischio ciclonico e il rischio sismico. La popolazione deve quindi conviverci. Finché è pronta per questo. "Dobbiamo sviluppare questa cultura del rischio", insiste Philippe Gustin, delegato interministeriale per la ricostruzione di Saint-Martin.

Intende far capire alla popolazione che è esposta a pericoli e che deve proteggersi. Pertanto non deve costruire in aree vulnerabili. "Non esiste un rischio zero, ma dobbiamo assicurarci di ridurlo il più possibile", concepisce Philippe Gustin. Deve anche costruire rispettando gli standard e usando materiali solidi e anticiclonici. Ma l'installazione di tapparelle e altre protezioni rappresenta un certo costo che non tutte le persone possono permettersi. "L'aspetto finanziario è davvero un problema al quale dovremo pensare", ammette il delegato interministeriale.

Philippe Gustin vorrebbe suggerire la formazione dei dipendenti che si troveranno in una parziale attività in questa cultura del rischio.

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