TRIBUNALE: Eletto territoriale condannato per lavoro clandestino e vendita di acqua potabile non conforme alle norme

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Dopo tre settimane di vacanza giudiziaria, le udienze penali sono riprese ieri presso il tribunale locale di Saint-Martin, in particolare con il caso riguardante un funzionario eletto territoriale  accusato di aver commercializzato l'acqua di un pozzo senza essere stato autorizzato dalle autorità. 

Giovedì 15 febbraio la DA è stata chiamata a testimoniare per rispondere di alcune accuse relative alla commercializzazione di acqua destinata al consumo umano. Egli è accusato in particolare dal tribunale, in qualità di amministratore d' azienda, di aver gestito un impianto, di aver eseguito lavori dannosi per l' acqua o per l' ambiente acquatico nonostante la chiusura o la soppressione, nonché di aver eseguito lavori occulti . I fatti risalgono al periodo compreso tra il 18 luglio 2018 e il 21 dicembre 2022.

Si ricorda che nel 2018 la prefettura di Saint-Barthélemy e Saint-Martin ha effettuato numerose ispezioni presso le società idriche, tra cui quella di DA. Quest'ultima è stata oggetto di chiusura amministrativa per violazione delle norme.

In sua difesa, l'eletto locale aveva fornito i risultati delle analisi dell'Istituto Pasteur di Guadalupa che indicavano che l'acqua prodotta rispettava i limiti di qualità.

 

10 euro di multa

Dopo la deliberazione del caso, ieri il tribunale ha emesso la sua decisione in assenza dell'interessato.

Infine DA è stata assolta dall'accusa di aver gestito un impianto o di aver eseguito lavori dannosi per l'acqua o l'ambiente acquatico nonostante la sua chiusura o soppressione.

Il tribunale, invece, ha riconosciuto il procuratore distrettuale colpevole di lavoro clandestino e lo ha condannato a una multa di 10 euro. All'imputato sono state inoltre comminate due multe da 000 euro per la commercializzazione di acqua resa potabile mediante trattamento confezionata sotto una denominazione non conforme e per l'utilizzo su imballaggi, etichette o pubblicità di acqua destinata al consumo umano con un'indicazione che lascia pensare che sia stata caratteristiche che non ha. La DA ha ora dieci giorni dalla lettura della sentenza per ricorrere in appello. _AF

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