TRIBUNALE: condanna a 6 mesi di carcere con sospensione della pena per aver risolto una disputa con le pietre

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Un uomo perde la calma a causa dei commenti razzisti del suo vicino. Si fratturò la mascella con una pietra.

Giovedì 13 febbraio, alla sbarra, l'imputato TB concorda: "Lanciare pietre contro una persona non è molto intelligente".

Ma per giustificare il suo gesto spiega: "Ci ha chiamato 'negri', me e mio figlio".

Desideroso di ristabilire i fatti riferiti dal presidente del tribunale, l'imputato racconta la sua versione dei fatti risalente al 30 dicembre 2023. I vicini di Agrément, TB e SD, la vittima, si incontrano per caso in un parcheggio del quartiere.

La lite scoppiò quando i due uomini cominciarono a urlarsi contro per problemi di parcheggio e per la fuga dei cani.

Il tono si alza e volano insulti razzisti. Quando lo scambio finisce, TB lascia una parte del suo veicolo nel parcheggio e se ne va.

Quando lui va a prenderla, 15 minuti dopo, lei non c'è più.

Alla fine la trova un po' più avanti, in un burrone. Convinto che fosse opera del suo vicino, scese a casa sua.

Per attirare la sua attenzione, le tira delle pietre contro le persiane. Poi SD apre il finestrino e ne prende uno in faccia.

Il bilancio medico è pesante per la vittima: 90 giorni di incapacità totale al lavoro.

L'imputato è stato condannato a 6 mesi di carcere con la condizionale e dovrà pagare alla vittima 500 euro per danni morali e 1000 euro per danni fisici. _LM

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