SOCIETÀ: Saint-Martin si mobilita contro la riforma delle pensioni

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A seguito dell'appello lanciato dall'intersindacale nazionale, il 19 gennaio è stata organizzata una manifestazione davanti alla prefettura di Saint-Martin a Concordia contro la riforma delle pensioni.

All'origine del movimento, l'UNSA Saint Martin (Unione nazionale dei sindacati autonomi) e la FSU (Federazione sindacale unitaria), volevano entrambe dimostrare che la mobilitazione contro il progetto di riforma delle pensioni sta prendendo piede anche a Saint-Martin. Una sessantina di persone si sono quindi radunate davanti agli uffici della prefettura per far sentire la propria voce. All'inizio di gennaio di questo nuovo anno, il governo di Élisabeth Borne ha avviato un nuovo processo di riforma delle pensioni in Francia, compreso un disegno di legge da presentare a febbraio. Questa nuova riforma si basa principalmente sul rinvio dell'età pensionabile legale e sull'aumento del numero di trimestri contribuiti per raggiungere una pensione completa, a differenza del progetto 2020 che è stato sospeso a causa della crisi sanitaria legata al covid-19. In sintesi, le principali disposizioni del progetto di riforma delle pensioni portato avanti da Élisabeth Borne si concentrano su questi otto punti: l'innalzamento dell'età legale di pensionamento da 62 a 64 anni, l'estensione della durata contributiva a 43 anni, la creazione di una pensione minima elevata a 85 anni % del salario minimo (€ 1.200 lordi/mese) per una carriera intera, la fine dei regimi speciali (compresi quelli dei trasporti pubblici parigini o delle industrie energetiche), un nuovo dispositivo sulle carriere lunghe (non è necessario lavorare più di quaranta- quattro anni, inclusi i periodi di congedo parentale), una migliore considerazione del disagio (come portare carichi pesanti o posture dolorose soggette a visita medica per partenza anticipata a 62 anni), la creazione di un indice degli anziani con sanzioni in caso di inadempienza e l'età per l'annullamento dello sconto, che resta fissata a 67 anni. Nel loro appello alla mobilitazione, l'intersindacale ha dichiarato: “Questa riforma è inaccettabile e va contro gli interessi della popolazione. Non si sbaglia, visto che prima ancora di essere in strada, più di 600.000 persone hanno già firmato la petizione intersindacale”. Non meno di due milioni di persone sono scese nelle strade della Francia continentale per mostrare la loro insoddisfazione per questa riforma. A Saint-Martin, gli organizzatori dell'evento hanno formato una delegazione di cinque persone: Laurent Bailly (FSU), Gilbert Rousseau (UNSA privato), Patrick Toma (UNSA territoriale) Sandrine Malherbe e Jérémie Huot (UNSA), una delegazione che è stata ricevuta alle 10 di questo giovedì 19 gennaio da Julien Marie, capo di gabinetto del prefetto, che li ha ascoltati. Questo lunedì 23 gennaio il governo ha adottato in Consiglio dei ministri la riforma delle pensioni, manifestando la sua “determinazione” ad andare fino in fondo senza “rinunciare” al rinvio dell'età pensionabile legale. L'intersindacale nazionale chiede una nuova giornata di scioperi e manifestazioni interprofessionali questo 31 gennaio. _Vx

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