Affondamento di una barca illegale: condanne da uno a quattro anni di reclusione

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La notte del 30-1 giugnoer Luglio 2013, una barca di Tipo di Saintoise con una capacità massimo nove passeggeri, affondano tra Saint-Martin e Anguilla con a bordo almeno ventitre persone.

Tre corpi senza vita vengono recuperati, sei persone scomparse - ad oggi non sono ancora state trovate - e quattordici vengono salvate. La maggior parte dei passeggeri è clandestina dal Brasile e dalla Repubblica Dominicana. Si unirono a Saint-Martin per prendere una barca che li avrebbe portati a St Thomas nelle isole vergini da dove dovevano raggiungere gli Stati Uniti. Erano arrivati ​​all'aeroporto di Juliana alcuni giorni prima ed erano stati alloggiati in hotel in attesa della partenza prevista il 30 giugno dalla spiaggia di Baie Rouge.

L'inchiesta ha rivelato l'esistenza di due canali - uno brasiliano, l'altro dominicano - guidati da due persone diverse. Sei persone sono state perseguite in questo caso in tutto o in parte per aver messo in pericolo la vita di altri, omicidio colposo, mancata assistenza a una persona in pericolo e aiuto nell'ingresso nel territorio di stranieri. Una settima persona alla fine non è stata processata perché non aveva ricevuto una convocazione come richiesto dalla procedura.

Solo tre sono comparsi all'udienza svoltasi giovedì 20 dicembre a Saint-Martin.

Il sostituto procuratore ha richiesto pene che vanno da uno a quattro anni di reclusione o sospese. Sono stati richiesti due mandati di arresto. La sentenza è stata riservata per il 24 gennaio. (maggiori dettagli su www.soualigapost.com)

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