Tre figli della famiglia Webster sono comparsi giovedì davanti al tribunale locale di Saint-Martin per atti di "ostruzione alla circolazione dei veicoli su una strada pubblica". Sono specificamente accusati di aver bloccato la strada nazionale a Griselle dal 24 al 27 gennaio. La procedura era stata aperta dopo la presentazione di diciotto denunce nei confronti di x.
Al timone, i tre fratelli hanno insistito sul fatto che i blocchi stradali non erano un'iniziativa loro ma quella della popolazione di Saint-Martin per sostenere le proprie famiglie. "Bloccare l'asta era il nostro obiettivo principale, non bloccare il traffico sull'isola", dice un fratello. "La famiglia Webster non può essere chiamata tiranni, reclamano le loro terre", ha affermato l'avvocato difensore. “I fratelli Webster non sono proprietari dei veicoli che sono stati collocati sulle strade pubbliche durante questi blocchi. Nessun documento lo attesta. I miei clienti non hanno assolutamente toccato l'ingranaggio", ha martellato il loro avvocato.
Dal canto suo, la parte civile ammette che “questo caso è un fascicolo complesso”. "Abbiamo tutti problemi nella vita, ma nessuno di questi giustifica il prendere in ostaggio l'intera popolazione, soprattutto quando non è per l'interesse generale ma per quello personale in questo caso", ha detto l'avvocato delle vittime, che ha intentato una causa civile e ha chiesto tra 2 e 10 euro di danni.
Il rappresentante della Procura della Repubblica ha chiesto ai tre figli di completare un corso di cittadinanza entro sei mesi, accompagnato da una condanna a tre mesi di reclusione se il corso non viene completato.
La sentenza è stata riservata al 10 novembre. (Soualigapost.com)
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