Caso turquin: le accuse contro la moglie del veterinario assassinato sono cadute

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Giovedì scorso, 20 giugno, la camera investigativa della Corte d'Appello di Basse-Terre ha revocato l'accusa di Nadine Turquin, l'unico sospettato nell'omicidio di suo marito che era salito in prima pagina nel 2017 Secondo Le Parisien, che ha rivelato questa decisione venerdì scorso, le accuse erano state appena ritirate contro la moglie del veterinario, perché la giustizia ritiene che il suo alibi sia fondato.

Nadine Turquin è stata incriminata il 28 aprile 2017, per l'assassinio di suo marito Jean-Louis Turquin, che è stato colpito alla schiena nella loro casa di Mont Vernon 2, nella notte dal 6 al 7 gennaio 2017. Contro l'opinione della procura, la camera investigativa di Basse-Terre ha respinto le accuse contro Nadine Turquin, che è, per il suo avvocato Me Olivier Morice, "una vittoria molto importante". Quest'ultimo specifica che questa decisione dimostra "la debolezza dell'accusa".

La notte dal 6 al 7 gennaio, la moglie del veterinario Jean-Louis Turquin aveva festeggiato il suo compleanno con gli amici in un ristorante e aveva detto di aver scoperto, al suo ritorno, il corpo senza vita di suo marito. In quella che sembrava essere stata una rapina che era andata storta, diverse stanze erano state perquisite e oggetti di valore erano scomparsi. Durante l'indagine, Nadine Turquin era diventata il principale sospettato, soprattutto da quando erano stati trovati residui di polvere da proiettile sulle sue mani. Nonostante le sue proteste di innocenza, fu accusata e imprigionata quattro mesi dopo l'omicidio. Rimarrà in detenzione preventiva per due mesi, prima di partire con un braccialetto elettronico.

Durante un esame di esperti, il terzo, condotto nel febbraio 2019, il rapporto ricorda che l'indagato indicava di aver toccato ripetutamente il corpo di suo marito e gli oggetti della scena del crimine. Secondo gli esperti, è impossibile decidere tra la tesi dell'accusa, secondo la quale Nadine Turquin ha sparato o era presente, e quella della difesa, che suggerisce la contaminazione. La camera investigativa ha insistito sull'importanza dell'alibi fornito dall'indagato e sulla conferma di tre persone che hanno sempre assicurato di non aver mai lasciato il ristorante quella sera.

Nadine Turquin è ora testimone assistito e non è più soggetta ad alcun controllo giudiziario. Di conseguenza, le indagini sull'omicidio del veterinario devono essere riprese e se un DNA maschile sconosciuto è stato raccolto sulla scena del crimine, non ha permesso alcuna identificazione._RM

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